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Visualizzazione dei post da agosto, 2008

UN PO' DI CAUTELA NON GUASTA

Su un blog può entrare chiunque e spacciarsi per chi non è. E' accaduto su questo blog a proposito di un presunto intervento del sindaco Zacchia (vedere interventi su "Tornando alla politica calena") che a me, conoscendo il personaggio, è parso subito fuori dalle righe e palesemente fasullo. Di tanto però ho provveduto subito ad informarmi dall'interessato che ha decisamente smentito la sua paternità al commento. Questo fatto impone due riflessioni: a) che viviamo purtroppo tra gente scorretta che non esita a ricorrere a tutti i mezzi per cercare di danneggiare l'immagine di chi si ritiene evidentemente antagonista politico; b) che prima di rispondere, di inalberarsi, di dare giudizi gratuiti bisognerebbe quanto meno cercare di appurare la verità utilizzando un po' di cautela in più, in modo da evitare brutte figure.

TORNANDO ALLA POLITICA CALENA

Mi sono andato a rileggere i vari interventi sull’argomento di politica calena, alcuni dei quali veramente interessanti. Tuttavia, al di là di un certo tifo di stampo calcistico per questo o quel candidato, non ho rilevato argomenti concreti per indovinare su quali temi i possibili candidati intendano impostare la propria campagna elettorale. Un’assoluto silenzio, da parte di tutti, a parte qualche accenno generico sulla necessità di rifare le strade, denota, almeno per ora, la mancanza di quei “ Programmi” che dovrebbero contenere le progettualità di sviluppo della cittadina. Sono altresì persuaso che cittadine piccole come le nostre sono difficili da amministrare, vista la carenza cronica di fondi, specie se tutti gli interventi sono stati basati, come finora, su mutui e finanziamenti. E’ una materia ostica questa, perché presuppone la conoscenza degli strumenti adatti sui quali far leva per cercare di risollevare lo standard qualitativo, a livello di strumenti e di servizi, verament

C’ERA UNA VOLTA

Voglio raccontarvi una storia. C’era una volta, tanto tempo fa, un giovane dottore al quale furono dati in cura gli abitanti di due cittadine: Calvi Risorta e Rocchetta e Croce. Era l’epoca dei “medici condotti”, con territori veramente grandi da controllare, che i neo laureati coprivano sorretti solo dalla voglia di dare e dall’entusiasmo della loro grande passione. Lo vedevi in giro a tutte le ore del giorno e della notte e lo sentivi arrivare in sella al suo “motom”, che gli consentiva per quanto possibile una certa velocità di spostamento. Se l’ammalato era della frazione di Croce, lasciato il mezzo il viaggio proseguiva a dorso di mulo, giorno o notte che fosse, sull’unica, impervia mulattiera che univa l’antico borgo all’abitato di Rocchetta. Non essendoci i telefoni, coloro che si trovavano nei dintorni dell’ammalato di turno, ne approfittavano per rappresentare allo stesso i propri malanni o quelli di genitori o di parenti. E quella che doveva essere solo una visita, si allarga