SUSSURRI E GRIDA
Ci arrivano, nei
refoli dei venti della diffamazione e del cicaleccio ipocrita, suoni di voci
che gridano allo scandalo e al malcontento sollevato dal fatto che il Comune
abbia messo a disposizione di una società sportiva, il Cales Sporting Club, una
struttura pubblica come il campo di calcetto. Nel nostro caso due ore per tre
giorni a settimana.
Solitamente non
mi curo, avendoli a spregio, dei pettegolezzi volti a porre in cattiva luce
alcune persone che invece si stanno adoperando, in maniera del tutto gratuita, per
sollevare questa comunità dal grado di apatia e di ipocondria in cui l’hanno
sprofondata tanti anni di mala gestione (nel senso di cattiva gestione,
intendiamoci, e non di gestione della mala, come qualcuno potrebbe erroneamente
intendere).
Mi domando: dove
erano questi novelli censori quando per anni la nostra società è stata sempre
categoricamente ed impunemente esclusa da qualsiasi godimento di un pubblico
impianto, pur essendo l’unica società vera di calcio a 5 che opera dal 1994, senza
prestarsi a quei lecchinaggi a tempo di varie società, che sorgevano apposta per
diventare vassalle del potentino di turno?
Dove erano
questi detrattori da strapazzo quando il Cales Club, nonostante tutte le
vessazioni e ingiustizie subìte continuava a raccogliere allori sportivi anche
a livello nazionale?
Come mai, questi
schiavi divenuti oggi liberti, ma non ancora affrancati, non hanno ritenuto
allora di far sentire una voce, una sola, di appoggio e di conforto alla nostra
società?
Anche allora,
come oggi, si guardavano bene dal mostrarsi, atterriti dalle pesanti ritorsioni
che avrebbero poi sicuramente subìto.
E’ cambiata
l’atmosfera, cari signori dell’inutile. Lo abbiamo detto e ripetuto nel
ventennale del nostro anniversario ringraziando il sindaco e la sua giunta del
riconoscimento pubblico ottenuto per la prima volta dopo vent’anni di attività.
Con l’occasione
avremmo potuto anche maramaldeggiare chiedendo in affidamento il campo, avendo
per giunta da parte nostra tutte le qualità per ottenerlo.
Abbiamo invece
proposto al Comune di contribuire a pagare le spese di illuminazione del campo,
mettendo un contatore specifico che ne valutasse l’entità.
Abbiamo inoltre
dichiarato, l’unica società sportiva a farlo, che sul campo comunale non
avremmo effettuato alcuna lezione di scuola di calcio a 5, perché non ci
sembrava giusto effettuare un attività a pagamento su una struttura pubblica.
Così sul campo
abbiamo chiesto ed ottenuto di allenare la squadra di Serie C2 (scusate se è
poco) e quella Juniores che operano al di fuori della scuola calcio.
Ci risulta che
altre società, che si occupano di calcio, pallavolo e pallacanestro, fanno
svolgere all’interno delle strutture pubbliche attività riservate alle proprie
scuole,attività naturalmente retribuite dai loro praticanti.
Ci risulta anche
che, a differenza nostra, si siano guardati bene dal proporre un contributo a
favore del Comune a copertura delle loro spese di utenza.
E allora?
Dal nostro
canto, visto il rifiuto del Comune alla nostra proposta di contribuire al
pagamento delle spese, abbiamo deciso di destinare un’offerta volontaria
mensile alla Protezione Civile (che abbiamo già erogato),
nello spirito di collaborare al progresso della comunità.
Allora, cari
detrattori maldicenti, prima di parlare male di qualcuno, informatevi,
studiate, imparate l’uso della lingua e cercate di azionare il cervello, per lo
meno quel poco che apparentemente vi è rimasto.
Commenti
Posta un commento
Per semplicità abbiamo deciso di lasciare aperto lo spazio per i commenti, senza registrazione preventiva. Ti invitiamo comunque a lasciare un nome o un nickname, cosicché sia agevole seguire le conversazioni.