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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

IL CALES CLUB SCOMPARE PER L’INSIPIENZA DEI GOVERNANTI CALENI

Una piccola storia, simile forse a tante altre già lette, che racconta come la politica locale possa, con decisioni malsane o apatia cronica, portare all’estinzione delle poche realtà che lottano contro il degrado delle nostre comunità. La storia comincia nel lontano 1997, quando l’allora tribuno caleno, al secolo Antonio Caparco, decise che era arrivato il momento di fare la guerra all’unica società sportiva che cominciava, già da allora, a mietere allori in campo provinciale e regionale. E mentre seguitava a martellarci di ingiunzioni di chiusura e ordinanze di smantellamento, ci costringeva a difenderci con continui ricorsi al Tar, che lui pagava ovviamente con il soldi del Comune e che noi invece dovevamo affrontare con le nostre risorse. Ovvio che, visto che ne siamo usciti vincitori, abbiamo poi richiesto danni per più di duecentomila euro e a tutt’oggi la causa di risarcimento è ancora in via di istruzione.   Ma tutto passa, anche il Caparco di turno, che intanto avev

CAPARCO QUATER: ECCO L’IDEA INNOVATIVA E RIVOLUZIONARIA DI VITO TAFFURI

Che l’argomento Convento di Calvi desti molta attenzione, lo dimostra il fatto che l’articolo dell’intervista al dr. Luigi Iorio in merito alla presunta vendita del Seminario di San Paolo della Croce, da me postato solo due giorni fa, ha fatto registrare finora più di 950 contatti. Segno che la sorte del vecchio edificio, che rimane ben fermo nella memoria popolare, sta a cuore a tutti. Peccato che, come in tutte le cose di questo mondo, qualcuno ha pensato bene di creare subito allarmismo attorno ad esso, avvisando la popolazione che nei due edifici, l’ex complesso delle Suore Stimmatine e appunto il Seminario settecentesco, potranno essere ospitati fino a duecentocinquanta extracomunitari. Da dove provengano queste informazioni non saprei dire, ma in genere Vito Taffuri risulta essere sempre bene informato. Al di là però della notizia, il nostro pare avere cominciato in anticipo la campagna elettorale, gridando a tutta voce “la   politica dorme!”. Abbiamo così scoperto

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DELLA VENDITA DEL CONVENTO DI CALVI RISORTA.

Intervista al Dr. Gino Iorio Parafrasando il famoso romanzo di Carlo Emilio Gadda, “Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana”, a Calvi Risorta potremmo intitolarlo “Quer pasticciaccio brutto de Largo S. Paolo della Croce”, poiché riguarda proprio il Convento dei Padri Passionisti di fine 700, un fabbricato che è nel cuore di tutti i caleni abituati alla sua rassicurante presenza da centinaia di anni. Ma si sa, le cose cambiano, le vocazioni scemano e, da scuola Apostolica che poteva vantare fino a 200 alunni, il convento accoglie oggi   non più di sei, sette passionisti, peraltro tutti di una certa età. Ovvio perciò l’interesse, dettato dalla necessità, di destinare ad altri scopi il fabbricato. Questione di cui si parla ormai da tanto tempo, se è vero che già nel giugno 2013 l’allora sindaco Caparco, nell’intenzione di assicurare al patrimonio comunale l’edificio, chiedeva al dr. Gino Iorio, conoscendo le sue frequentazioni con l’Università nella qualità di Vice President