IL CALES CLUB SCOMPARE PER L’INSIPIENZA DEI GOVERNANTI CALENI
Una
piccola storia, simile forse a tante altre già lette, che racconta come la
politica locale possa, con decisioni malsane o apatia cronica, portare
all’estinzione delle poche realtà che lottano contro il degrado delle nostre
comunità.
La
storia comincia nel lontano 1997, quando l’allora tribuno caleno, al secolo
Antonio Caparco, decise che era arrivato il momento di fare la guerra all’unica
società sportiva che cominciava, già da allora, a mietere allori in campo
provinciale e regionale.
E
mentre seguitava a martellarci di ingiunzioni di chiusura e ordinanze di
smantellamento, ci costringeva a difenderci con continui ricorsi al Tar, che
lui pagava ovviamente con il soldi del Comune e che noi invece dovevamo
affrontare con le nostre risorse.
Ovvio
che, visto che ne siamo usciti vincitori, abbiamo poi richiesto danni per più
di duecentomila euro e a tutt’oggi la causa di risarcimento è ancora in via di
istruzione.
Ma tutto passa, anche il Caparco di turno, che
intanto aveva progettato e realizzato un edificio chiamato “polivalente” perché
doveva servire alla pallavolo, alla pallacanestro e al gioco del Calcio a 5.
All’ultimo
momento ci si è voluto infilare nel progetto la realizzazione di un teatro,
piccolo, minuto quanto bastava a far diventare di colpo troppo piccolo il
terreno di gioco per il Calcio a 5, che in queste condizioni non sarebbe mai
stato omologato dalla F.I.G.C..
Diceva
Andreotti che a pensar male di certe azioni non si sbaglia mai e nessuno ci
toglie dalla testa che il teatro fu inserito proprio per non permettere a noi
l’utilizzazione del bene comunale.
Così
ragionavano evidentemente coloro che si credevano padroni del paese e che
spingevano i responsabili a comportarsi di conseguenza.
Non
abbiamo però avuto nemmeno la soddisfazione di vederci negata l’omologazione
dell’Ente Sportivo, perché nel frattempo sotto la guida del nuovo sindaco
Zacchia e della rinnovata amministrazione Caparco la struttura non è stata mai
collaudata.
Lo
stesso è accaduto sotto la guida del sindaco Marrocco, che ha dovuto provvedere
alla risistemazione del teatro e della struttura (400.000,00 euro, ci pare),
senza ottenerne il collaudo.
Nel
frattempo la nostra società, il Cales Sporting Club, dopo avere conquistato
cinque campionati regionali Juniores e innumerevoli campionati provinciali tra
esordienti, giovanissimi e allievi, è cresciuto sportivamente arrivando, con la
prima squadra, a militare nella massima categoria regionale, la C1.
Quest’anno,
in via del tutto eccezionale, ci è stato concesso di poter disputare il
campionato sul nostro campo in erba sintetica e non in un palazzetto, come
sarebbe stato obbligatorio.
Ma
l’eccezione dura solo un anno e l’anno prossimo saremo costretti o ad emigrare
in qualche palazzetto vicino (Santa Maria Capua Vetere o Caserta, con costi e
impegni finanziari e economici per noi proibitivi), oppure a rinunciare a un campionato prestigioso.
Questo
perché i nostri governanti degli ultimi vent’anni, sono stati tutti, chi più
chi meno, degli incapaci, qualcuno per semplice colpa, qualcun altro per
conclamato dolo, chi per semplice menefreghismo e indolenza, volti com’erano a
fare chissà cosa, visto che risultati pratici di sviluppo questo nostro paese
in tutti questi anni non li ha mai visti.
Ma
la cosa che più preoccupa (non lo dico tanto per me, ma per le svariate giovani
generazioni che ho imparato ad amare sul campo di erba sintetica in tutti
questi anni), che questa stessa gente pare intenzionata a ripresentarsi
alle prossime elezioni,.
A
parte l’episodio del Centro Polifunzionale, questi signori dovrebbero essere
riconosciuti obbligati in solido a render conto del fallimento finanziario ed
economico che ha condotto il paese alla bancarotta.
Davvero
qualcuno pensa di distrarci con lo spauracchio razzista e populista degli
immigrati e del centro REMS??
Esiste
però, essendo in democrazia, il rischio reale che siano ancora rieletti.
E
in quel caso non resterà che dire: buona fortuna Caleni!