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Visualizzazione dei post da 2016

OGNI TANTO QUALCHE SODDISFAZIONE

Non amo partecipare ai concorsi letterari: troppi,   senza molta qualificazione professionale   e per lo più volti solo a far soldi di iscrizione. Tra i più importanti ho scelto tempo fa di partecipare   al Premio di un’Associazione milanese,   l’Associazione culturale Unicamilano, intitolato a Carlo Emilio Gadda, che prevedeva l’invio di un racconto breve inedito, di un romanzo edito, di una poesia in italiano e di una poesia in vernacolo, che nel mio caso era in dialetto romanesco. Giorni fa mi è arrivato il verbale della giuria. Per la poesia in italiano, “Civitavecchia ”, ho ottenuto una Menzione d’Onore.   Per il romanzo “Rosso teatro” , ormai ben conosciuto dai miei cento e passa lettori, ho ottenuto un Attestato di segnalazione, che non so bene cosa voglia dire, ma intuisco che è qualcosa di più di un Attestato di semplice partecipazione al concorso.     Stessa cosa per il racconto breve intitolato “Il ratto delle calene” uno dei diciot

CHI L’HA DETTO CHE NON CI SONO I COLPEVOLI DEL DISSESTO?

Ci voleva un tecnico come Cassio Izzo per svelare l’arcano dei conti taroccati del Comune di Calvi Risorta da vent’anni a questa parte. Ci voleva un tecnico per svelare i tanti funambolismi in cui si sono cimentati i vari sindaci che si sono succeduti al governo della cittadina, nascondendo, uno dopo l’altro, una quantità di polvere sotto i tappeti dell’ipocrisia, della superficialità, del pressapochismo e di tanta incompetenza. Al punto che ora ci tocca persino benedire l’iniziativa di Giovanni Lombardi che, se da una parte ha portato il comune sul baratro, dall’altra ci ha permesso finalmente di osservare dall’alto quanta immondizia, nel corso degli anni, sia stata scaraventata giù per un declivio che sembrava non riempirsi mai. E diciamolo francamente, ci voleva questo benedetto commissario col coraggio di sancire il fallimento di più generazioni di politici. E se da un punto di vista tecnico abbiamo appreso i vari marchingegni atti ad eludere, in molti casi, se non la legg

I TANTI “PEPPINO” TRUFFATI DALLO STATO !

“Peppino”, in questo caso, è un nome casuale, inventato, ma comunque indicativo del malessere del nostro meridione dove i “Peppino” raggiungono il 93% di tutti i candidati ai concorsi delle forze armate. Conosco il mio “Peppino” da sempre, da quando, cicciottello e bene in carne, frequentava la scuola di Calcio a 5, di cui sono presidente da tanti anni, nella categoria “pulcini”. Peppino è cresciuto con noi, militando man mano nelle categorie superiori per arrivare presto, troppo presto, aggiungo, alla maggiore età. Preso il diploma, ha fatto il primo concorso statale, nell'esercito. Impegno di un anno, raddoppiato da un altro piccolo concorso interno. Poi a casa, dopo avere assaporato però la possibilità di prendere uno stipendio niente male per un giovane e fare niente o quasi per mezza giornata di presunto lavoro. Ovvio che, una volta a casa, Peppino cerchi di reiterare quel periodo dorato, che gli ha permesso di avere qualche soldo in tasca e di comprarsi addirittu

PASSO E CHIUDO COL DISSESTO …. IN ATTESA DELLA CATARSI

E sono giunto al termine di questa triade di post dedicata al dissesto della nostra cittadina, dissesto che ho cercato di descrivere nella maniera più obiettiva  e distaccata possibile, anche se più di qualcuno dei miei amici mi ha rimproverato di far trasparire i miei pensieri e le mie convinzioni in modo più che palese. Forse è vero, ma spero che, più di tutto, traspari da questi post l’amore incondizionato che ho per la nostra cittadina. E alla fine delle riflessioni, dei giudizi che più o meno ho dato, delle convinzioni espresse sulle responsabilità dei singoli, resto convinto che non vi potrà essere riscatto se non attraverso l’unione delle migliori forze che compongono la nostra cittadina. Diceva quel vecchio filosofo della storia politica calena che è Alberico Martino, che è perfettamente inutile vincere le elezioni, se poi non si dispone di una squadra in grado di portare adeguatamente avanti il programma. Aggiungo io, che se le prossime elezioni saranno improntate all

ANCORA SUL DISSESTO DI CALVI RISORTA

Da parte di alcuni amici, ai quali attribuisco da sempre obiettività e serenità di giudizio, sono pervenute alcune critiche al mio post precedente, in particolare dove affermo: “Con una simile diaspora, la corsa verso la massima autorità cittadina appare ora ben più difficile per Giovanni Lombardi, così come per Giovanni Marrocco, anche lui privato anzitempo dell’apporto indispensabile di Nicola Cipro.” Poiché le critiche vertevano per lo più sull’indispensabilità di Nicola Cipro, dandomi così implicitamente ragione sull’apporto di Antonello Bonacci, sono andato a chiedere a Nicola quali fossero i suoi programmi futuri in vista delle prossime elezioni. “Delle cose venute alla luce ultimamente, e mi riferisco al dissesto, siamo in qualche modo tutti colpevoli, e mi metto anch’io nel novero di questi. Certo, qualcuno è più colpevole di altri in termini di operosità volta al tracollo del comune, ma di questo accertamento si dovrà fare carico la giustizia amministrativa e, speriamo di

CI MANCAVA SOLO LA BANCAROTTA!

E’ stato finalmente dichiarato il dissesto comunale, dopo anni di cicale frinenti con dissennate iniziative, mutui incoscienti e prestiti a breve, lungo e lunghissimo termine. Coloro che si sono succeduti in questi anni, tutto hanno fatto meno che amministrare, come dice la legge, con il buon senso di un “bonus pater familiae”. Forse l’unico ad avere meno colpe, anche se il più bersagliato da Giovanni Lombardi, è proprio Giovanni Marrocco, trovatosi col classico cerino in mano all’ultimo stadio di una decadenza politica, sociale, economica e morale che non ha precedenti nella nostra cittadina. Auguriamoci solo, o meglio ad augurarselo sono in tanti ex sindaci, che la denuncia di bancarotta riguardi solo il lato finanziario – amministrativo della questione e non sfoci anche in non augurati aspetti penali. Di tale situazione, crediamo, non deve essere troppo soddisfatto neppure Giovanni Lombardi, che con insolita pervicacia ha perseguito il suo scopo di far cadere l’amministrazi

BAROIA LESS ONE

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UNA CHITARRA PER QUEI TEMPI ANDATI,   BELLISSIMI E INDIMENTICABILI. Non mi capita spesso di pensare al passato, per quel senso di malinconia diffusa che danno le cose quando si sono perse per i motivi più disparati, riconducibili sempre ad una stessa variabile,   per fortuna uguale per tutti gli uomini: lo scorrere del tempo, continuo, inesorabile, cadenzato. Di fronte ad esso cambiano gli scenari della vita, nostra e quella degli altri, e ti scopri a non conoscere la strada che hanno intrapreso tanti amici, con i quali hai diviso gioie e dolori, momenti importanti o semplicemente divertenti. Ti ricordi allora di una vecchia cantina, dove quattro amici avevano messo su un complesso, di quelli standard dell’epoca, con chitarra solista, basso, batteria e chitarra di accompagnamento, che si chiamava “Baroia” , un nome senza significato, ma pieno di un’emozione incredibile per loro quattro. Due anni fa, su Facebook, apparve un trafiletto dove si annunciava una serata mu

I LIBRI DELLA MIA LIBRERIA - QUARTO CAPITOLO

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QUARTO CAPITOLO – da Giusi Marchetta a Salvatore Minieri Siamo così arrivati al quarto ed ultimo capitolo di questo excursus nella mia libreria. Ringrazio i tanti amici che mi hanno onorato nel consegnare alla stessa le loro opere ed esorto quanti ancora vorrebbero farlo ad abbandonare ogni ritrosia e senso di un qualche pudore a trasmettermi le loro opere. Sarò lietissimo di valorizzarle. Ma adesso p assiamo ai big. Casertana, la conosco da quando studiava all'università nella stessa facoltà di mio figlio Francesco. Professoressa di ottima cultura e scrittrice di rara bravura, Giusi Marchetta , dopo moltissimi riconoscimenti, pubblica oggi con Rizzoli e Einaudi e dopo il debutto con “L’iguana non vuole”, straordinario documento della sua attività di professoressa di sostegno, offre oggi il suo validissimo contributo a formare nuove generazioni di lettori con il suo bellissimo “Lettori si cresce ”. Qui di seguito due passi dei suoi libri. “Ci siamo s

I LIBRI DELLA MIA LIBRERIA -- TERZO CAPITOLO

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TERZO CAPITOLO   – da Giovanni Pezzulo a Sonia Quaranta (passando per Maria Luisa Belloni   Pamela Bonacci, Isabella Izzo e Carlo Guglielmo Izzo )   Chissà se il mio amico Giovanni Pezzulo , ora proprietario della Casa Editrice Edizioni Italia , ricorda il suo intervento sul periodico “Le Muse”, edito dall’Associazione “Amici della Musica” di Pignataro Maggiore. Ho ritrovato quel numero, p ubblicato a settembre 2007, dove Giovanni narra di un "episodio di reazione" avvenuto a Vitulazio, subito dopo l’insediamento del nuovo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, avvenuto in data 17 marzo 1861. L’articolo offre uno spaccato molto interessante della vita di allora e rappresenta, senza ombra di dubbio, come i campanilismi fossero anche a quel tempo molto forti e radicati. Al punto che il sindaco della vicina cittadina di Bellona si premura di denunciare presunte attività sovversive da parte dei cittadini di Vitulazio, proprio durante il  secondo giorno della Fe