L'EMOZIONE DEI "BAROIA" LESS ONE
Circa
un mese fa mi è arrivato, tramite Facebook, un messaggio di Raffaele, ragazzo
che tanto tanto fa faceva parte di un gruppo, denominato “Baroia”.

Un
gruppo di cui io, universitario e appena diciannovenne, ero stato il fondatore.
Noi
“Baroia” avevamo un sound particolare, che ci faceva apprezzare da un pubblico
composto prevalentemente da giovani, nelle cantine dove ci esibivamo a prezzi
pressocché irrisori, in piccoli teatri d’avanguardia, in feste dove ci
chiamavano perché, pur bravi, costavamo veramente poco.
Siamo
stati insieme due anni prima che la vita e le sue vicissitudini ci sbaragliasse
le carte.
Così
quei quattro ragazzi di vent’anni presero ognuno una strada diversa.
Io
partii militare e da allora fu un susseguirsi
di avvenimenti che mi portarono in giro per l’Italia e nel mondo.
Degli
altri persi praticamente ogni traccia.
A
distanza di tanto tempo il messaggio di Raffaele, batterista del gruppo, e la
riunione di tutti in quel di Tarquinia, a nord di Roma, a ritrovare noi stessi
e quello che il tempo ci aveva lasciato.
Un’emozione
enorme, al rivederci tutti insieme e a chiuderci in un abbraccio collettivo,
come a volere fermare il tempo, quel tempo, che ci aveva visto giovani e
felici.
Nel
manifesto di invito c’era scritto “Baroia, less one” .
Ed
è stato proprio quel “less one”, quel “meno uno” a farmi correre da loro.
In
tutti questi anni io mi sono sempre sentito insieme a loro, nelle prove in una
vecchia cantina, nelle feste di scuola e ho capito che anche da parte loro
c’era e c’è ancora lo stesso affetto di un tempo.
Poi
l’esibizione.
Tutti
grandi musicisti, a partire da Raffaele Scenati, batterista, chitarrista e
amante dell’armonica. Poi c’è Mauro Boldrini, entrato come bassista, ma anche
finissimo chitarrista e compositore.
In
ultimo Luciano De Alexandris, chitarra solista, il vero fuoriclasse del gruppo,
col suo stile unico e avvolgente, unico suo amore le chitarre, di cui possiede
in casa ventiquattro esemplari.
Un
incontro che ci ha catapultato di colpo indietro in una vecchia cantina, al suono di Let it be e Have you ever seen the rain.
Scusa il ritardo, Fabio, la tua domanda mi era sfuggita. Baroia è il nome che il nostro chitarrista, Duca Luciano, propose per il gruppo, al momento della sua fondazione. Ci parve bello a tutti e così nacquero i Baroia. Significato? In pratica non esiste, solo che suona bene, era fonetico e la gente se lo ricordava facilmente. Più volte ci hanno chiesto il significato e alla fine concordammo di rispondere: Baroia perché metà Baroni e metà Boia. Ma non era assolutamente così.
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