MENO MALE CHE C'E' FRANCANTONIO

Non c’è nulla di peggio che assistere in tempo di Natale a vuote diatribe espresse in manifesti o articoli su Facebook.
Da una parte ci si lamenta della mancata convocazione a qualche riunione importante e dall’altra si prova a giustificare il proprio comportamento pubblico. Oppure si affiggono manifesti che dicono sempre le stesse cose, come se coloro che debbono leggerli fossero una sorta di deficienti.
Abbiamo capito che questa amministrazione non va bene, signori dell’opposizione, ma dateci almeno argomenti validi per crederci.
Si parla da sempre del responsabile dell’ufficio amministrativo e di quello tecnico. Non vanno bene quelli scelti? Fate voi i nomi di quelli adatti.
Certo se all’ufficio amministrativo e al servizio tecnico fossero stati designati quelli che voi avevate in mente prima di perdere le elezioni, forse tutta questa opposizione non ci sarebbe, o sbaglio?
Quasi quasi faccio il tifo per l’accoglimento del ricorso del Tar con relativo azzeramento dell’attuale amministrazione e promozione immediata dei perdenti al ruolo di amministratori.
Ne vedremmo delle belle.
Ma al di là di queste polemiche pretestuose e inutili, al punto che non vengono neanche ribattute dalla maggioranza, c’è qualcosa che si muove a Calvi Risorta ed è la Cultura, con la C maiuscola.
Da una parte Allocca con la sua commedia, che ancora non ho avuto la fortuna di vedere, ma che non mancherò di fare, dall’altra l’opera di quello che io considero il maggior rappresentante del teatro caleno e non, e cioè Francantonio.
Nella “Commedia umana”, rifacimento della storica pièce di Eduardo De Filippo “Le bugie con le gambe lunghe”, Francantonio dimostra tutta la sapienza teatrale di cui è intriso.  
Dialoghi serrati, poca inclinazione al consueto, nessuna alla battuta facile, fanno dell’opera un dialogo serrato e veloce, cui si adegua persino un protagonista storico del teatro caleno come Nicandro Elia, portato finora ad interpretare ruoli pittoreschi e tipici ed invece qui impegnato in una parte talvolta drammatica e sempre difficile.
Lui, al solito, se la cava da grande.
Con lui però salgono di consistenza e importanza tutti i comprimari all’azione, da Marika Pitocchi, una Costanza credibile e di sostanza, Vincenzo interpretato magnificamente da Emiddio Cipro, Assia Duraccio, ormai veterana illustre di quest’arte, Nicola Bonaccio che interpreta due parti del tutto diverse tra di loro con la stessa veemente personalità, e le varie donne tra cui Olga, moglie infedele ma credibilissima, che Domenica Pollasto esalta in maniera perfetta, Cristina, madre di Olga e interpretata alla grande da un’altra icona del teatro caleno e cioè Mara Viscione, e Sofia, una rumena delineata con forza dall’ottima interpretazione di Maria Grazia Elia.
Merita un discorso a parte il gruppo dei mendicanti con Giovanni interpretato da Pietro Terrazziano, che abbiamo già visto e applaudito in altri lavori di Francantonio, i due figli d’arte e cioè Giampiero Elia figlio di Nicandro e Nico Franco, figlio di Francantonio, degni sicuramente di tanti padri, e soprattutto Amelia Capuano, Saveria tanto convincente da conquistare immediatamente l’attenzione e la simpatia di un pubblico numeroso e caldissimo.
Sono queste le cose che ci piacciono di Calvi Risorta.


Commenti

  1. Sagge parole, caro Massimo. A titolo di mera curiosità, chi avevano in mente di designare come responsabile amministrativo e tecnico quelli della minoranza?

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  2. io forse lo so ma non mi pronuncio. capisci a me

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  3. Complimenti per il bellissimo articolo. Bravo Massimo. Claudio De Lucia

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  4. In realtà sono due le compagnie teatrali attive a Calvi, di cui una sta facendo uno spettacolo nelle scuole medie con l'ottimo Tonino Alloca alla regia.
    Loro non meritano menzione perchè non hanno il logo dell'associazione di maggioranza sulla locandina?
    Ah caro massimo...essere di parte è cosa buona giusta ma essere prevenuti non lo è per nulla.

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  5. “Da una parte Allocca con la sua commedia, che ancora non ho avuto la fortuna di vedere, ma che non mancherò di fare..”
    Non sono bastate queste espressioni, inserite nel mio post, per permettere una lettura dell’insieme meno faziosa?
    Caro amico autore del commento n. 4, è abbastanza evidente che non sono io ad essere di parte!
    Certo che Tonino Allocca merita di essere citato, come d’altronde ho fatto. Eccome!
    Al di là del fatto che mi vanto di avere con lui un’amicizia e una stima pluriennali, che spero ricambiate, non ho bisogno, come bene sanno d’altronde i miei pochi lettori, di avere alcun imprimatur da parte né di maggioranze, né di minoranze.
    Ti sei fermato perciò alla prima osteria, mancando comunque, fin da subito, la giusta interpretazione di quanto andavo a dire.
    Come possa io poi commentare qualcosa che non ho visto ancora, mi riesce proprio difficile immaginarlo.
    E allora, al di là di polemiche e di puntualizzazioni pretestuose, sarebbe il caso, per quanto vado affermando da molti post in qua, di darci una mano reciproca a superare gli individualismi vuoti ed inutili, cosa che non si fa, consentimi, con i commenti del tuo stampo.

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  6. Per quanto riguarda i quesiti posti nei commenti n. 1 e 2, penso trattasi di un segreto di Pulcinella.

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  7. Trattasi pure di segreto di pulcinella, ma io non lo conosco.

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