LE TANTE ASSOCIAZIONI CALENE E LA POCA CONOSCENZA DEL TERRITORIO
Confesso
che prima di partecipare alla riunione fortemente voluta dal comune di Calvi
Risorta e organizzata da Enzo Izzo, ignoravo che le realtà associative sul
territorio fosse tante e così variegate.
Trentaquattro
associazioni sono una quantità enorme di gente che, chi più numerosa, chi meno,
mette a disposizione il proprio tempo per gli altri in maniera assolutamente
gratuita.
Ci
sono indubbie ridondanze, come sempre accade quando i vari interessi, siano
essi culturali, sociali, sportivi o medici, si frammentano in rivoli diversi a
seconda dei singoli partecipanti e delle loro specifiche ambizioni (il rischio
sempre immanente del dire “come faccio questa cosa io, nessuno!) invece di incanalarsi
in un crogiuolo comune che assembli le energie invece di dividerle.
Così
continuiamo ad avere due Pro Loco, figlie entrambe di lottizzazioni politiche
scellerate e fuori dal tempo, che mostrano palesemente l’usura dello stesso in
un anacronismo che balza agli occhi, oggi più che mai.
Più
sobrie le associazioni che fanno capo ad attività sportive, ognuna dedita al
suo particolare orticello senza pretese di invadere, anche sportivamente
parlando, il campo altrui.
Appena
però l’interesse culturale si fa più vivo, ecco il sorgere di ben tre
associazioni che si occupano della valorizzazione dell’antichità calena.
Non
sta certo a noi stabilire o decretare se sia giusto o meno questo. Ci limitiamo
solo ad annotare che, matematicamente parlando, l’efficienza di ciascuna di
queste associazioni si riduce ad un terzo.
Tanto
premesso, come direbbero i soloni e professori non solo caleni, veniamo
all’argomento del giorno: potere creare una sorta di consulta, formata
ovviamente da elementi delle varie associazioni, che possa contribuire a
migliorare la conoscenza tra le stesse e l’efficienza nell’agire di ognuna.
Molte
le perplessità e i distinguo, determinati soprattutto da quella derivazione
anarchica che è alla base della nascita di ciascuna associazione e che mal si
concilia con la necessità di mettersi d’accordo con altri.
A
ciò si aggiunga il fardello di avvenimenti personali che hanno contrassegnato
il vivere di ciascuna delle associazioni presenti, ne hanno condizionato gli
umori e in qualche caso anche le vicende legali.
Nessuno,
più di chi scrive, si è trovato a dovere fronteggiare atteggiamenti e
comportamenti che andavano ben oltre il codice civile e penale. Non per questo
non siamo pronti, oggi, a stipulare con gli altri un accordo di convivenza e
collaborazione che aiuti tutti a crescere.
E
chissà se da questo mettersi insieme non sia possibile che rinasca un’unica
grande Pro Loco, alla faccia dei precedenti politici miopi, o un solo
Archeoclub che riunisca le forze per il rilancio culturale e turistico della
nostra cittadina.
E’
la prima volta che un’amministrazione comunale sente il bisogno di riunire e
conoscere l’associazionismo che opera sul proprio territorio. E noi intendiamo
esserci.
E’
un passo importante che vale a dimostrare un nuovo modo di amministrare,
riconoscendo con umiltà il giusto valore all’opera di tanti altri.
E,
se non altro per questo, va ringraziata.
Ora
tocca a noi proseguire su questa linea.
Carissimo Massimo tutto vero quello che dici, peccato la nascita in quest'ultimo periodo di una nuova associazione tesa a volorizzare la nostra storia. Allora mi domando perchè viaggiare separati e non uniti?
RispondiEliminaIniziativa lodevole, indubbiamente, quella dell'amministrazione comunale che ha dimostrato ancora una volta che obiettivo primario è aggregare e non disgregare, che, bando alle apparenze, tutte le associazioni sono uguali e che con la collabarazione si può veramente fare qualcosa di buono per il nostro territorio. Ma, a mio modesto avviso, anche questo è utopia! Purtroppo manca in molti l'umiltà di chiedere il sostegno di altri, c'è la presunzione di saper o voler fare meglio...creare più associazioni che le medesime finalità, significa disperdere le forze, e solo per sete di protagonismo, di presunzione o di rivalsa...anche il troppo storpia...e mi meraviglio, anzi mi amareggia constatare che in più realtà la mania di protagonismo la fa da padrona e il "volontariato" finisce con l'essere solo lo strumento attraverso il quale mettersi in mostra...Se non si superano queste "barriere mentali", non si va da nessuna parte, e mi dispiace per chi, come alcuni amministratori, e il sindaco in primis, ci crede veramente!!!!
RispondiEliminaMi era parso che sia la prima che la seconda osservazione avessero già trovato riscontro nel dettato del mio post.
RispondiEliminaQuando parlo dell’assurdità di due Pro Loco, della nascita di nuove associazioni culturali che perseguono gli stessi fini di alcune già esistenti, quando parlavo del rischio di protagonismo più personale che degli obiettivi societari, era proprio a questo che alludevo.
A differenza vostra, però, non credo che tutto sia dominato dalla presunzione, dalla voglia di rivalsa o più semplicemente di mettersi in mostra, poiché credo che ci sia in fondo anche la buona fede di volere tentare di fare le cose veramente in maniera diversa dagli altri.
Ed è qui che risiede il grosso limite e cioè il non considerare che in gruppo, mettendo a frutto il contributo di cervelli diversi, si ottiene molto di più che operando da soli.
Se non altro per un semplice calcolo aritmetico.
Sono d’accordo però sul fatto che occorra a questo punto solo un po’ di sana e concreta umiltà.
Riusciremo tutti ad averla?
Noi ci stiamo provando.
Massimo Zona
Caro dottore, anche tu come i tanti, a suo tempo, hai creato una nuova associazione sportiva, perché non ti sei aggregato a quelle esistenti? Sbagli se definisci l'anarchia come base filosofica di associazioni nelle quali "mal si concilia la necessità di mettersi d’accordo con altri", è giusto il contrario, e Wikipedia può aiutarti:"L'anarchia (dal greco antico: ἀν-ἀρχή, (dal greco antico, ἀν, assenza + ἀρχός, leader o governatore) è l'organizzazione societaria agognata dall'anarchismo basata sull'idea libertaria di un ordine fondato sull'autonomia e la libertà degli individui, contrapposto ad ogni forma di potere costituito." Il vero associazionismo rifiuta protagonismo e potere e collettivizza risorse per renderle disponibili al benessere e alla "felicità" del simile e di quanto lo circonda. Quante, tra le associazioni presenti, rispondono a questi requisiti, e, tu stesso, ti ci ritrovi? O forse è anche quella dell'Amministrazione voglia di protagonismo, altrimenti sarebbe arrivata in quella sede con idee chiare e proposte concrete e non "creiamo una consulta" che, detta e fatta così, non significa nulla!
RispondiEliminaSe fosse vero che i nuovi amministratori hanno questa voglia matta di condivisione, come mai, non appena nasce una nuova associazione, corrono in massa ad aderirvi, ignorando che già ne esistono altre dello stesso tipo e, di fatto, favorendo la disgregazione?
RispondiEliminaCalesCalvi, LA NUOVA ASSOCIAZIONE DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO CALENO E' NATA PER DARE LA POSSIBILITA' A TANTE PERSONE CHE NON SI SENTIVANO RAPPRESENTATE DALLE ASSOCIAZIONI FIN ORA ESISTENTI A CALVI ED AVENTI IL MEDESIMO SCOPO SOCIALE. NE E' DIMOSTRAZIONE IL FATTO CHE IN POCHI GIORNI GLI ISCRITTI, TUTTI ATTIVAMENTE PARTECIPANTI ALLE INIZIATIVE SONO DECUPLICATI ARRIVANDO A NUMERI DI TUTTO RISPETTO. POSSIAMO BEN DIRE CHE l'Associazione CalesCalvi, SI CUI MI PREGIO DI ESSERE PRESIDENTE, HA SAPUTO COGLIERE LE ESIGENZE DI UN VASTO STRATO DI CITTADINE E CITTADINI, TUTTE/I VOLENTEROSI DI OCCUPARSI DEL "BENE COMUNE" E DELLA CULTURA DELLE PROPRIE RADICI.
RispondiEliminaRispondo con ordine alle varie osservazioni pervenute.
RispondiEliminaVeniamo alla Prima.
Caro amico, lo so che parlare per stereotipi facilita l’eloquio, ma in alcuni casi, come quello che adombri, era forse necessario approfondire l’argomento prima di lasciarsi andare ad affermazioni per lo meno inesatte.
Quando noi fondammo il Cales Sporting Club, ti dico anche la data, il 1994, non c’era nessuna società cosiddetta polisportiva a cui eventualmente aderire, ma solo una di basket, una di pallavolo e una di calcio che nasceva un anno e l’anno dopo moriva (lasciamo perdere la bocciofila, i cacciatori, i circoli di carte ecc. alle quali non ci sembrava il caso di aderire).
Avendo noi la passione per il calcio a 5, che sicuramente sai che è disciplina ben diversa da quelle elencate, optammo per fondare una nuova società sportiva.
Ciò posto, al di là delle citazioni colte derivate da Wikipedia, sono convinto di quanto ho affermato a proposito del fatto che è oggettivamente difficile rinunciare al proprio orgoglio, chiamiamolo così, per metterlo a disposizione, almeno in parte, di altri.
Forse il termine esatto non era anarchia (mi scuserai se non sono esperto in materia), ma pensavo valesse il concetto più che l’interpretazione pur esatta della parola.
In quanto all’attuale amministrazione, al di là di valutare o meno il loro protagonismo, io ho colto un senso di umiltà nel proporre l’iniziativa e se non hanno, come dici, idee chiare e proposte concrete, ti confesso che, non avendole neanch’io, non mi sento di addebitargli alcunché, restando comunque grato di questa iniziativa.
Del resto, consentimelo di dire, veniamo da tanti anni di oscurantismo prepotente e smargiasso che un atteggiamento del genere è solo da elogiare.
Sulla seconda affermazione, non trovo nessun ostacolo che qualche membro della stessa aderisca a questa o a quella associazione, né vedo come questo possa favorire “la disgregazione”.
Sono ben altre le cose che finora l’hanno favorita, credimi.
In conclusione, mi aiuta nella sostanzialità della mia tesi il post dell’arch. Alfredo Maciariello, che afferma senza mezzi termini che la sua associazione ha dato la possibilità a tante persone di interessarsi alla valorizzazione del territorio in maniera diversa e molto più proficua di quanto finora fatto dalle altre associazioni aventi la stessa finalità.
Non entro ovviamente nel merito di quanto affermato e conoscendo l’architetto non stento a credere a quanto afferma.
Mi rimane solo un dubbio riguardo alle procedure attuate, lo stesso dubbio che hai adombrato tu, amico sconosciuto.
Tali associazioni parallele nascono realmente per gemmazione naturale oppure sono semplici scissioni, dovute a incompatibilità personali e protagonismi malcelati?
Questo non lo so.