I FONDAMENTALI NON VALGONO SOLO NEGLI SPORT
Quando da piccoli ci
accostavamo a qualche sport, e chi vi parla ne ha frequentati molti anche a
livello nazionale, la prima cosa che ci insegnavano quei vecchi allenatori
erano i “fondamentali”.
Parola all’epoca
strana ed insieme magica, che racchiudeva in sé tutta l’arte della disciplina.
A distanza di anni,
maestro di Calcio a 5 da più di cinque lustri, mi ritrovo insieme al mio
inseparabile compagno di sport e di vita Mario Cipro, ad insegnare annualmente
i “fondamentali” a bambini che non hanno più di 6/7 anni.
E’ un compito
difficile, per noi e soprattutto per loro, abituati a giocare e a calciare il
pallone come hanno fatto sempre, in maniera istintiva e senza vincoli.
Piano piano però li
vediamo apprendere come si fanno i passaggi, come si deve tirare, come si deve
fermare la palla, come debbono disporsi in campo.
In poche parole, come
si imparano i “fondamentali”.
Così i bambini
crescono ed apprendono sempre più i segreti di questo bellissimo sport che è il
calcio a 5 e quando diventano più grandi sviluppano la loro perizia di squadra vincendo
i vari tornei federali.
Per questo motivo da
anni andiamo razziando vittorie continue e durature a livello esordienti,
giovanissimi ed allievi. Perché alle spalle abbiamo un gruppo di ragazzi che,
crescendo, imparano i “fondamentali” e li mettono in pratica.
Trovo molte assonanze
tra il mondo sportivo e quello politico. Entrambi infatti mirano al benessere
degli uomini, entrambi insegnano, o almeno dovrebbero farlo, il rispetto per
gli altri, la lealtà e la correttezza pur nella grinta e nell’agonismo necessari.
Entrambi richiedono,
o dovrebbero farlo, una cura e un’attenzione nell’allenamento che altre
discipline umane non richiedono.
Accade sovente che
capiti nella nostra scuola qualche nuovo ragazzo volenteroso di inserirsi in
qualche squadra, ma incapace a farlo pur essendo dotato di grossi mezzi fisici.
Sapete perché? Perché non ha i “fondamentali”.
Nella politica
nostrana invece questo assioma sembra non avere senso ed ognuno si sente
investito del diritto/dovere di buttarsi nell’agone senza avere né un’adeguata
preparazione, né un allenamento specifico.
Chi fa questo nello
sport rischia, oltra a incidenti, distorsioni, strappi e stiramenti vari, di rimanere
un corpo estraneo ad una squadra e di non toccare palla per un’intera partita.
E in politica?
Fate voi ….
Massimo Zona
Come si fa a scegliere un sindaco se non c’è stata nessuna selezione tra i candidati!
RispondiEliminaOgniuno ha seguito la propria ambizione e basta, ma come pensano di essere ancora credibile?
Gente che ufficialmente si dice contro caparco e poi per queste cose lo aiuta a vincere.
Con che faccie si presenteranno a chiedere il voto???