CINCINNATO

"Caro Massimo (o Francesco??), grazie per le tue idee appassionate e franche. Non le condivido, spesso, ma apprezzo la schiettezza e il tuo essere diretto e semplice. Fa bene a tutti noi leggere e discutere, liberi da ogni condizionamento, per dissentire, controbattere, affermare... comunque crescere."

Caro amico, fa bene soprattutto a noi vedere che la ricerca di obiettività e serenità di giudizio talvolta paga, in questo nostro paese dove si giudica la gente o per la sua appartenenza, o per le sue parentele o per quel che si crede pensi.
Ciò porta molto spesso a sviare le problematiche dal nocciolo delle stesse e a giudicare le cose dalle apparenze e non dalla sostanza che le stesse recano.

Leggevamo su un quotidiano provinciale del fallito accordo elettorale tra Zacchia e Lombardi, sfumato a causa di eccessive pretese di inserimento di candidati nella lista comune volute dal primo. La cosa importante non è questa: è il fatto che i due abbiamo comunque cercato un’intesa. Evidentemente si sono resi conto che andando sparsi contro un nemico comune non avrebbero raccolto pretoriani sufficienti a vincere la battaglia.
Ed è quello che andiamo dicendo da tempo. E’ il momento di un solo condottiero, il Cincinnato capace di far uscire dalla palude le disorganizzate, ma numerose truppe di oppositori. E se persino Roma si rese conto di dovere unire tutti sotto un unico condottiero, è mai possibile che a Calvi non si riesca nell’intento?
I soliti bene informati danno per certo il riavvicinamento di Ermanno Izzo a Giacomo Zacchia, visti insieme a cercare in una pizza comune l’ispirazione giusta per risolvere il rebus delle future elezioni.
Anche questo è un passo importante. Se tramite Ermanno il dr. Zacchia riesce a siglare l’accordo col gruppo Bonacci – Lombardi, ecco che da quattro le liste diventano tre.

Questo era quanto ci accingevamo a dire a proposito della situazione politica che si era venuta a creare a Calvi Risorta, risultando subito smentiti dalla realtà dei fatti.
Prima una riunione di Uniti per Calvi, subito dopo una specie di congresso per Rinascita Calena.

Figuriamoci se non consideriamo l’importanza di questi fatti, che valgono però a dimostrazione, ancora una volta, che le ambizioni personali e le proprie aspettative (intendiamoci, più che legittime!) travalicano e di molto il bene comune.
Atteso che a questo punto anche il dr. Marrocco si sentirà autorizzato a proseguire imperturbabile per la sua strada, ecco riaffacciarsi le quattro liste che porteranno ad un solo risultato: la conferma di Caparco.

E’ bene che questo sia ben chiaro ai tre contendenti, come sarà altrettanto chiara, o almeno lo speriamo, l’assunzione di responsabilità da parte di ognuno di loro quando, sfumate nel nulla le ambizioni personali, si troveranno a contare i propri voti, pochi o molti che siano, tuttavia insufficienti a vincere.
Non sono poche le incognite cui vanno incontro i diversi schieramenti.

Una di ordine meramente pratico e cioè la conta delle preferenze.
Se il dr. Lombardi pensa di sfruttare l’antica dote di voti di Rinascita Calena andrà incontro a grosse delusioni. Troppo tempo è passato e i 700 e passa legionari della prima ora si sono fiaccati e dispersi in rivoli più o meno grandi di disillusione e scontento (Varo, Varo, rendimi le mie legioni!). Perciò dovrà far conto specialmente su se stesso e i suoi grandi elettori, che pure non mancano.

Marrocco ha piazzato i suoi accampamenti in quel di Visciano, ma si trova sguarnito sui fianchi, in special modo Petrulo, territorio caro a Lombardi e Bonacci, ma anche e specialmente ad Ermanno Izzo, capace di contare ancora un gran numero di preferenze personali da mettere a disposizione di Zacchia, che oggi, almeno sulla carta, appare il più debole dei tre, anche se è il più rappresentato a livello trasversale nelle tre frazioni.

Proprio per questo andavamo affermando che un’ unione tra queste forze darebbe vita ad un movimento di elettorato veramente interessante, in grado di preoccupare seriamente Caparco, dato per calante, ma sempre in voga nel Seminario e a Zuni, con qualche propaggine a Visciano.

Restano ancora diverse incognite che saranno più chiare all’ultimo momento, atteso che i grillini si terranno fuori da questa competizione, senza suscitare peraltro grossi sentimenti di rimpianto.
La posizione dell’avv. Tina Izzo è ancora estremamente fluida e così pure quella di altri autorevoli portatori di voti, attualmente alla finestra ad osservare il via vai delle correnti.

In questo rincorrersi di voci, accordi, intese rischiano di rimanere sullo sfondo le ansie e le istanze dei cittadini, cui speriamo gli interessati sappiano dare voce.


Commenti

  1. la mancata partecipazione dei grillini non lascia grandi rimpianti alle l'estensore dell'articolo e a tutti quelli che si appassionano alle vicende e alle scelte dei vari portatori di voto che tanta gloria hanno dato in passato al nostro paese e sicuramente continueranno a dare. E' veramente questo quel che si merita Calvi?

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  2. “…atteso che i grillini si terranno fuori da questa competizione, senza suscitare peraltro grossi sentimenti di rimpianto.” (frase originale dell’articolo)

    “la mancata partecipazione dei grillini non lascia grandi rimpianti alle l'estensore dell'articolo e a tutti quelli che si appassionano alle vicende e alle scelte dei vari portatori di voto che tanta gloria hanno dato in passato al nostro paese e sicuramente continueranno a dare. E' veramente questo quel che si merita Calvi? “ (commento del lettore)

    Caro amico grillino, forse sono stato poco felice nell’espressione, che tendo però a chiarire subito. Quando parlavo della mancata partecipazione dei grillini alle prossime elezioni di Calvi, annunciata con grande enfasi dal rappresentante degli stessi, il “senza suscitare peraltro grossi sentimenti di rimpianto” non era certamente riferito alla percezione del sottoscritto o di altri, ma ai grillini stessi. Mi è parso strano che una forza innovativa e dirompente come la vostra non volesse sfruttare l’occasione di elezioni comunali per mettersi ufficialmente in mostra. Di qui la frase incriminata, ma riferita allo stupore di constatare che proprio tra di voi questa mancata partecipazione non abbia suscitato “ grossi sentimenti di rimpianto”. Spero di avere chiarito a sufficienza la vicenda, atteso che non è costume di questo blog giudicare i fatti interni ad altre associazioni e sindacarne le azioni. Ma un minimo di stupore possiamo provarlo?

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  3. Caro Massimo, forse hai ragione quando dici che "l'unione di forze darebbe vita ad un movimento di elettorato davvero interessante", con l'unico obiettivo di "far fuori" (politicamente s'intende) Caparco...ma da elettore, contrario a qualsiasi accordo sottobanco, credo che ogni squadra debba essere composta da persone con cui puoi averci a che fare....non bisogna incorrere nell'errore di dover vincere per forza, imbarcando chiunque possa essere utile alla causa, l'obiettivo è la vittoria sì, ma una vittoria vera...una vittoria che ti lascia amministrare con la consapevolezza di poterti fidare delle persone che hanno condiviso con te la competizione elettorale. Quale coerenza o affidabilità può dare chi aspetta di schierarsi all'ultimo minuto con la speranza di aver fatto la giusta scelta, non perché si condivide il programma politico, ma attratti dal miraggio della vittoria? Da non politico, credo che si scelga la lista da appoggiare sulla base della credibilità delle persone che la rappresentano e su cosa si propone per il paese, in termini di concretezza!!!!

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