BRUCIA IL MONTE MAGGIORE. MA PARE CHE NON INTERESSI A NESSUNO.


Massimo Zona


Sembrava che l’incendio che assediava Rocchetta e Croce fosse stato ormai debellato dai numerosi passaggi degli elicotteri, che dai numerosi focolai avevano ridotto a tre gli unici rimasti.
E invece, poco prima del tramonto, i mezzi abbandonavano la zona.
Poco male, avrà pensato Salvatore Geremia, sindaco di Rocchetta e Croce, domani mattina riprenderanno il lavoro e spegneranno gli ultimi fuochi.
Ma il martedì mattina la prima telefonata alla forestale e alla Comunità Montana. Alle nove la seconda al 1515 della Forestale. Alle 11,59 la terza.
Stavolta direttamente al centro operativo della Forestale di Napoli.
Non abbiamo mezzi, ci sono altri incendi. Questa la laconica risposta.
Come a dire: Monte Maggiore può continuare a bruciare tranquillamente.
Sono queste le contraddizioni di un’Italia che non riesci a comprendere. Sono queste le frustrazioni di un sindaco, innamorato della propria terra ed impotente ad assistere alla distruzione della stessa da parte di pochi imbecilli che non trovano di meglio che appiccare roghi.
Lo avevamo affiancato domenica mattina il sindaco Geremia, mentre insieme a pochi volenterosi, due amici e un vigile del fuoco, era riuscito a far evitare a Rocchetta l’impatto diretto col fuoco. Si era allontanato per assistere alla funzione religiosa della festa cittadina e quando è tornato il vento aveva capovolto la situazione. Il paese era salvo, ma non così il resto del bosco, in fuoco oltre il paese.
Strano paese, Rocchetta. Mentre il sindaco, con altri pochi volenterosi, si dannava l’anima a spegnere l’incendio, altri bivaccavano tranquillamente davanti al bar, giocando a carte.
E quando un vigile del fuoco ( a proposito, sono stati i primi ad intervenire con due autopompe ) ha chiesto a questi avventori dove trovare il punto di attacco dell’acqua, si è sentito rispondere che se volevano poteva cominciare a versare nell’autobotte i propri bisogni fisici.
“In queste circostanze, ha aggiunto Salvatore Geremia, vengono fuori tutte le recriminazioni e le polemiche di chi vuole rimestare nel torbido della politica più cialtrona, come quella portata avanti da personaggi ben delineati di opposizione a questa amministrazione. Come se la salvezza dei boschi di Rocchetta, che sono capitale comune a tutti, siano di pertinenza solo di questa amministrazione. C’è anche da aggiungere che nessuno di questi figuri si è dato da fare durante l’emergenza. Sono stati a guardare, ma stando bene attenti a non correre alcun rischio.”
“E’ vero il fatto che da mesi, come riferisce un cronista di altro giornale, Rocchetta è priva di acqua corrente?”
“Quel cronista farebbe bene a venire a Rocchetta prima di pubblicare certe …. stranezze (il termine usato dal sindaco è molto più incisivo! Ndr). Le autobotti dei Vigili del Fuoco sono state rifornite proprio da due attacchi della rete idrica comunale. E questo dovrebbe almeno fare riflettere chi rilascia affermazioni deliranti, come l’ex assessore Cocuzza e l’arch. Vito, rappresentante dell’opposizione.”
“Sindaco, ribattiamo, la vediamo alquanto arrabbiato!”
“Non sono arrabbiato, continua, sono soltanto deluso. Prima di tutto dalla mia impotenza di potere fare qualcosa, poi dal constatare che non siamo tutelati da nessuno. Non dalla Comunità Montana, che non ha mezzi idonei per provvedere a queste calamità, non dalla forestale, che evidentemente non ha mezzi sufficienti a fronteggiare situazioni estreme come quelle che stiamo vivendo in Italia; non dalla protezione civile anch’essa gravata da compiti evidentemente insostenibili. Guardi, quando oggi alle 11,58 il compartimento di Napoli della Forestale mi ha dichiarato la propria impossibilità di fare intervenire i mezzi aerei, mi è caduto il mondo addosso. Pensavo alle montagne, alle nostre montagne senza ormai nessuna difesa..”
“Non si potrà fare nulla perciò neanche in futuro contro questi accadimenti, considerato che i piromani invece di diminuire sembrano prolificarsi?”
“La mia idea è che i singoli comuni debbano essere messi in grado di fronteggiare da soli le prime emergenze. Gli incendi non cominciano mai con situazioni dirompenti, ma nascono e crescono in piccoli posti, in anfratti che presi subito di mira possono essere debellati. Solo bisogna avere i mezzi idonei per farlo e cioè un piccolo corpo comunale di pronto intervento con adeguati mezzi atti allo spegnimento dei focolai. Domenica mattina ho segnalato l’incendio alle sei. Alle sei e mezza è arrivata la prima autobotte leggera dei Vigili del Fuoco. Alle nove, e li debbo anche ringraziare, è arrivata la seconda autobotte dei Vigili del Fuoco. Alle 11,30 il primo elicottero. Tre ore e mezza sono davvero troppe per un incendio.”
Salutiamo il sindaco, che si allontana mesto verso casa.
Lo sguardo è sempre lì, rivolto verso i quasi trenta focolai che si sono ravvivati sulla coste di Rocchetta e che stringono d’assedio la strada che collega Rocchetta alla frazione di Croce.
Se riusciranno a superarla sarà la fine del Monte Maggiore.
Ma, a quanto sembra, a nessuno interessa troppo questa storia.

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